In ginocchio fermo immobile
come pietrificato
lo sguardo perso e vuoto
inerte e ormai sfibrato
per terra sparsi intorno
frantumi di mobilia
dentro la stanza chiusa
che da tutto il resto esilia
la mano malridotta
mostra tagli profondi
e il suo gocciolar sangue
scandisce quei secondi
un urlo si leva
e l’aria attorno spira
non riesco piĆ¹
a trattenere la mia ira