Fratello
prima d’addormentarmi
rotolo nel prato fiorito dell’immaginazione
mi proietto in una stanza insonorizzata dove esisto e parlo di me
mi permetto di dire
io
io
io
sì sì
io io io io io io io io (fino alla distorsione)
ansimante porto in bocca la fame di mondo
sconvolgo i piani
sbatto l’eco del mio ego
lungo pareti soffici
cui lascio assorbire
l’esasperato bisogno di vita
–
Abbracciata
nella spirale iperbolica
faccio scorrere le articolazioni nel prato fiorito drenaggio dell’animo
ora l’ombelico spinge verso il basso le spalle sono ben aderenti a terra
ora pedalo così veloce che il freddo sale tutto insieme le narici mi bruciano
e mentre mi prostro
alla fluida
nuda
reversibilità
l’io insaziabile
schizza
fuori dal margine dei fogli a disposizione
assente dai limiti
perdo ovunque i pezzi
e del mio essere non restano che frammenti in sospensione
fuori controllo
nella segreta dimensione
dei sogni congelati