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#92

Vagare piano nei ricordi
E sottovoce pensare
A quanto sia facile smarrire la retta via
In dedali di baci e notti lente
Con lune scure e luci spente
E sospiri e preghiere e risate e bestemmie
E promesse di un futuro inesistente

E allora alzarsi e andarsene
Sbattere la porta dell’indesiderato presente
Ma piano, per non svegliare chi dorme
All’ombra del passato e della fantasia
Sogni vacui di speranza e di follia

E uscire per strada a cercare
Con mani ansiose e trepidanti
Il volto di una voce vaga e sfumata
Lucerna che fugge
Dal moggio i raggi tremolanti
Come lacrima sul ciglio mietuta
Da singhiozzanti rimpianti
E nell’incertezza trovare
E chiedersi perché

E con le mani in tasca passeggiare i bastioni
E guardare l’Arno e gli amori
E non curarsi troppo delle destinazioni
E delle opinioni e delle visioni
E contemplare il tempo
Che scorre silenzioso e pioviggina piano
Tamburellandomi sulla giacca e segnandomi la fronte
Con la perplessità di chi
Ne farebbe volentieri a meno
Ma non riesce a trattenersi
E non capisce perché
Tutte le strade, alla fine
Portino a te