Si nasconde in disparte
negli angoli bui
in cui combatte i suoi demoni.
La pelle diviene rugiada,
il cuore un cavallo galoppante,
i muscoli pietra granitica,
gli occhi evitanti
e lo spirito schiacciato dal peso degli sguardi.
Si scorda cose,
non performa
e si mangia le parole.
Stupidità è la sua lettera scarlatta,
il marchio indelebile
cucito da lingue fredde come il metallo
e osservandolo prova ripugnanza
così come quando pensa a se stesso;
ma per favore abbiate pietà,
sputate il veleno in sua assenza.
Cercando attentamente nei suoi occhi
sarete accecati a un certo punto
da ogni sfumatura esistente del dolore.
Colpite con molta cautela
perché anche i rincoglioniti piangono.