La gravità funziona al contrario,
una forza ineluttabile mi spinge verso l’alto,
cerco di aggrapparmi al lenzuolo
ma la spinta mi scaraventa fuori dalla finestra.
Il lenzuolo si strappa
e le mie gambe grondano sangue.
Vedo tutto diventare minuscolo
e più ascendo al cielo
più accelero.
L’aria si fa rarefatta.
Ho freddo,
ho molto freddo.
Vedo la Terra da quassù.
È bellissima.
Apro la bocca per lo stupore
ma la mia pelle è ormai dura,
(troppo tardi)
è grigia e gelida.
Non sento più le gambe,
ho perso sensibilità,
vorrei piangere ma non posso,
non ci riesco,
non ha più senso.
Il ghiaccio penetra nel mio corpo
e lo crepa dall’esterno.
La coscienza vaga,
qualche ricordo vago appare nello sfondo,
ma tanto non ho più niente da dire,
il fiume di fiele è ormai passato.
È stato tutto qui,
è stato tutto lì.