Se prima sapevo gettare inchiostro sulla carta
adesso sono solo un pallido simulacro delle mie emozioni.
Ho il tuo corpo,
che mi tira a letto,
con veemenza,
come le gesta mitiche
dei personaggi di cui lessi.
Forse l’ingegno serve,
forse no.
L’unica cosa che serve
è scappare da questo fragile alito di tempo
che strappa via la mia carne
dalla mia coscienza
e da ciò che dovrei
e vorrei fare.
Giudico immaturo questo mio scrivere,
pervicace cercare parole
pedisseque
da far seguire
ad un flusso di pensiero
risibile e minimo.
Sepolto e dimenticato.