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ad un amico

Profumi ancestrali
A volte mi chiedo come giri la vita
La straordinaria capacità
Dell’uomo di imparare sui propri passi
Un bambino non può essere
Costretto a nutrirsi da solo
Ha bisogno di tutto l’amore del mondo
Il suo cuore è di cemento
Più connesso con l’asfalto
Che con la propria pancia
Negli attimi di tregua
Non capisce che succede
A. si sforza di capire
Non vuole più donare,
Non vuole più dare
Preferisce morire in sè
Poichè è solo un moto di forze
Che ha come destinazione
L’esterno.
Stanco di questo
Decise di compiere un ultimo viaggio
Da buon capitano
Come tutte le altre volte
Issò la vela
Convinto che fosse questa fosse l’ultima volta
Per porre fine ai propri peccati
In quel momento lo presi per mano e lo portai in salvo
E tutto quello che desiderava
Era di sentirsi protetto
Amato.
Soffriva per il poco che riceveva
Con il cuore vivo e palpitante
Una delle tante volte che usciva
Dalla piatta monotonia
Per sentirsi dire che era vivo
Si asciugò la fronte di sudore
Si alzo dal letto
Era solo un altro sogno?
lo so che mi sei lontano
ma prova ad immaginarti una vita diversa
non per forza tutta uguale
ma forse un po’ colpa mia lo è
far sentire situazioni meno dure
ti accolgano in braccia sicure
non tutti i volti hanno facce scure