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Nel paese del buio. Una spy story

Ci incontravamo sempre in città diverse scopavamo e ci salutavamo
Come due spie in un romanzo giallo o nella casa dell’ amore
Avevamo l’aspetto di chi siede gravemente ferito in un bar della stazione
Guarda i piccioni e ride nell’anniversario della fioritura del suo dolore

Poi Nel film un attore in bianco e nero ha detto a bassa voce:
L’unica regola che esiste è quella del dimenticare quella delle more di gelso
Tutto somigliava ad un quadro di Hopper che fa piangere i bambini
Alla sparizione di un amico legata ad un giro di scommesse

Inutili testimonianze fanno la fine della pioggia che cade ormai da giorni
Il solo rimasto a sapere cosa sia accaduto fuma una sigaretta al fiume
Ha le scarpe ancora sporche e non le pulirà. Ci penseranno i cervi
A sconfiggere le offese e guadagnare un nuova semplicità

Desiderio noir – purché tutto abbia fuoco

Mi vedo nuotare in una piscina verde
E chiederti se posso entrare nelle tue profondità
Ti parlo di poesia e ti racconto di pericoli pronti a scoppiare
ti parlo del mare, di tempeste e dell’ attesa degli insonni

Un faretto ti illumina nuda su un divano marrone
Sotto un cappello nero con una collana di perle
“Vorrei tenere i tacchi” mi hai detto mentre guidavo,
“Di desiderio si può morire?” “Purché tutto abbia fuoco”

La tigre era tornata ancora a benedire la mia solitudine
Portata della sabbia del deserto o dalla spuma del mare
Su questa spiaggia di santi di poeti di pirati e di tossici
Con in dono la visione dei nostri incontri nelle vite precedenti

Il giocattolo di una sirena era la conseguenza imprevedibile
Del tuo dare da mangiare ai pesci e ai cavallucci marini
Le cose tardano, a volte si perdono non arrivano, mi hai detto,
Andiamo ad abbeverare i cavalli, lasciamo dormire i cani,

sono stanchi.

in corsia d’emergenza

Mi sembri l’Africa,
Savana
Asfalto
Leoni di pietra e
L’amore eterno non esiste
Massimo 5 anni e poi
Ti sbranano le iene.
Che cazzo vuoi
ti truffo per un po’ di sole
Solai uffici cantine appartamenti
Piccioni latitanti, caldi nascenti.
A un uomo è cresciuto un limone dentro lo stomaco
E io ho lasciato entrare Adamo
E il suo pomo da finto sadico.
Son figlia d’Eva, sono
Tradimento,
sono Stento
Sfinimento
Succo dolce del tuo lento
Marcire
Del tuo superare a destra e io,
Mio dio, io non mento.

Noi e il mare

Ti ho ringraziato

Quella mattina davanti al mare

Pioveva e amo la pioggia

Pioveva e amo te

Che mi hai regalato, con uno sguardo, un sorriso

La vita che pensavo di aver lasciato incastrata altrove

La vita che avevo abbandonato, rinchiuso

La vita che ho sempre avuto paura di vivere

tu

mi hai regalato

La vita che non avevo il coraggio di vivere

tu

mi hai regalato

La fame

vivere

Tu

La fame

esistere

Tu

Sazi

I sensi

Il cuore

Tu

Riempi

Di vita

Tu accendi

Me

Che ero spenta.

 

 

Sono viva

Mi sento

Ti amo