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farewell

“lontano bene”, “lontano bene” sei finita.
hai appena cambiato passo
e subito mi manchi
una lucidità senza precedenti
non attendevi altro che darmi la mancia
a natale, a pasqua, alla fine di un anno scolastico
fatto il bravo? che bel ragazzo!
le frasi che passano in sordina
e tante altre
sai, già mi manchi.
mi scaldavi il cuore
quando cominciavi a raccontare
di tuo padre e di come piangevi
sapevi che era andato
a prendere da mangiare
un sacco di patate, non c’era altro
in periodo di guerra, di come i tedeschi
ve lo sequestravano ogni volta
cosi, mille altre storie.
lucida e vivida.
una forza da spostare montagne
storie che non vanno condivise
perchè rimangono nell’intimità dei tuoi cari.
d’estate avevi freddo, d’inverno avevi caldo.
ora sento solo freddo, penetrarmi le mie cavità.
lo vedo sul volto di madre
assentarsi un attimo
e perdersi nel tuo ricordo
mi hai dato la forza di un sorriso
ultimo incontro che ti riempiono l’animo
da li a poco non ci saresti piu stata.
ti ho vista li a poco
dentro un feretro ligneo.
non è un freddo meschino
ma di quelli che soffiano leggeri
varcare l’arco
e vedere la marea di persone
che posano lo sguardo su di te
ma sono li per te
eppure non me ne rendo ancora conto
semini dolore tra i tuoi figli
leggero, perchè già tutto hai donato
te ne sei andata senza troppe parole
con un sorriso che non ho mai visto
un desiderio in me lo hai lasciato
mi fai ragionare, di quanto sia stupido
sono questi i misteri della vita
di fronte a cui essere impotenti
mi hai insegnato che il soffrire
porta con se molto dolore e lacrime
ma la capacità di saper resistere
e di andare avanti a scrivere su
quello strano libro chiamato vita