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Morte di un Oleandro

Spira vento e male ignoto
nei giorni del risveglio
afa lunga e sofferta
confonde sguardi persi,
Mi guardo in uno specchio d’acqua
appaio più vecchio e ingenuo
del mio tempo che vivo
eppure assisto basito, in(v)erme…
Fisso l’Oleandro,accasciato e solo
la linfa che corre è malattia ormai
troppa indulgenza nelle passate stagioni,
truce,cruda aria ti tocca
amico mio,
sei il colpevole di questa foschia,
crocifisso prima processato dopo
la calunnia ti ha raggiunto,
scattata nel momento dell’odio, puro
della lunga schiera verde
solo tu appassisci,
una prima freccia funesta lanciata
ma che colpirà di nuovo, presto
e con largo seguito, cuori ingrati.
Restiamo insieme amico mio
comunque vada
e la lotta per la civiltà
non sarà vana.

Vento che soffia
la foglia vola
un cerchio si chiude,
è un triste tramonto
ma ho scelto io d’esser’ spettatore?
No, è così sia
buttate questo biglietto scadente
rialzate gli occhi
miriamo al Cielo!