Arriva l’inverno anche per le mie parole
si coprono, attendono, sotto vesti ragionate.
Solo al tuo nuovo sorriso si rivolge il sole
lasciando agonizzanti nell’ipotermia le mie giornate.
D’un folle malato martirio mi nutro
sapendo che l’antidoto sarebbe pronto, e subito!
Ma la mano, la testa, il cuore mio non stupro
Dicono che in quella vacua salute si viva meglio, ne dubito