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Il passato è come nuvola

Il passato è come nuvola
che ha forma di cuore
sparisce nel nulla
e lascia il suo segno
nel mondo dei ricordi

il passato non è altro che passato
è come pioggia che colpisce
e lascia il segno
nel mondo dei ricordi

il passato non è altro che passato
non mi lascio strattonare
tra il passato e il futuro
tra i ricordi e i desideri
la vita è oggi

mentre respiro.

Alla Madre Terra

La terra è generosa
ma pochi l’hanno capita
ci dà da mangiare da secoli interi
ha cresciuto generazioni e plasmato uomini
veri
ci sfama e ci nutre con cibi gustosi
con fatica di giovani e vecchi muscolosi,
tutti questi scienziati l’hanno rovinata
con chimiche e veleni l’hanno distrutta
ora i nostri nonni dicono che è tramontata
la coltivazione è diventata una stronzata
non si può curare più una tale creatura
dove è andata a finire la nostra agricoltura
che madre terra ha generato?
Ma l’uomo egoista ha troncato.
Non sono sicuro di quel che mangio
devo stare attento all’etichetta
altrimenti mi viene una saetta
caro mondo imbroglione
non siamo tutti coglioni
io continuo a coltivare l’orto di mio nonno
e spero che il buon Dio non mi tolga il sonno.

La distanza

Se ricordi ancora
le parole non dette,
guardami negli occhi
e sorprendimi
sai bene che nulla è inventato.
A testa bassa
ascolti ciò che dico
è un’occasione
per riprendere il discorso
ma sei con le spalle al muro
e non hai più voglia
di parlare
solo tre passi ci separano
ma le braccia non si allungano.

Io, Blu, Ti Amo

Hai mai ascoltato gli uccelli
e nient’altro?
Il cielo invece, il cielo lo guardi mai,
ti ricordi di alzare lo sguardo?
Hai mai assaporato il tepore
d’immergerti nel respiro
e nient’altro?
Ti sei mai accorto di quanto
– dentro all’Essenza –
ogni tuo pensiero e movimento
siano solo lontani e piccoli particolari?
Nella meraviglia di star fermo,
di baciare il vento,
di unirti al creato,
o solo correrai
fino ad esalare l’ultimo fiato?
Vuoi deciderti ad amare
e lasciarti andare?

La scalata

Distruggo la speranza
massacro la felicità
nella vita mi immergo nelle difficoltà
ghigliottino l’amore
e mi abbraccio al dolore,
condivido il tormento
dentro ormai sono spento
tento di scalare lo strazio
ma la verità è che non ho più spazio
per una vita normale,

però continuo a scalare!

Un gesto semplice

Tazza con acqua
aggiungo la bustina
il tè è pronto.

Un astro sempre nuovo

Lei che la vita
Non meraviglia, l’astro
Nuovo stupisce.

Domani Tu

Non hai più lacci
Né condizionamenti
Fai ciò che senti.

È il fuoco che illumina la notte

È il fuoco che illumina la notte
è la sete che nel deserto brama l’acqua
il desiderio che resiste al tarlo
calato in ogni fibra dell’essere,
se taccio è perché mi terrorizza l’ignoto
subito dopo l’orizzonte mi tenta.
Attinsi la vita da una fioca luce
da voli di nuvole in lontananza:
il dolore convive con la lontananza.

È il filo di rame dove passa la corrente
è la memoria da cui le cose prendono
forma
il desiderio popola il vuoto
conduce lontano navi stellari
o carovane di pensieri.

Non dare scandalo

… e tu che mi sorridi dal bancone
la solita routine
io pago per guardarti
avere un attimo innocente.
Ancora! Ancora! Ancora!
immagini sparse sfuocate
lucide
queste luci palazzi semafori macchine
che mi vengono addosso.
Andate via!
Mi state schiacciando
non vedo il dolore è buio frenetico
è il caos.
Menzogne di un pusher amico
un albergo tante maschere e corpi
senza vergogna elemosiniamo piacere
sono spogli di pudore.
Barboni e barbone sa salotto!
Ora si rivestono in statuarie pose
è l’alta società
non dare scandalo…
Una doccia
Ritorno a quel bancone
sorrido
Andiamocene da qui!