Con quella camicia azzurra e quei capelli così scuri, ciocche tentacoli di piovra
Con gli occhi profondi, all’ingiù per il peso della tua maturità acquisita
Col sorriso raro di un Modigliani mal interpretato
Con la mandibola decisa, a tornare, di notte, nel bruxismo
Con le ciglia lunghe, perfette, così ricurve da farci un giro al lunapark
Con il mio viso che punta a te come un cavalletto per fotocamere e tu sei in un altra inquadratura
Col flash che scatta multiplo e poi rimane atrofizzato dal bagliore, dai luccichini
di chi è miope al buio e non vede altro
Con la coda dell’occhio ti fisso nella memoria, basterà per un po’
Con la coda dell’occhio giro su me stesso per morderla
Con la mia ombra mi unisco alla tua
Col tuo respiro affogo i miei dubbi
Con le mie membra evito il tuo sguardo
Con ciò che resta del cuore mi allontano
e sbando