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Libro degli ospiti

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6412 messaggi.
A2R pubblicato il 1 Settembre 2017 alle 22:09
Suona una sveglia.
Sono le 5:35, non è la mia
[volete spegnerla per cortesia?]
Mi giro dall'altro lato, abbracciato sempre al cuscino, mi riaddormento.
Sono le 7:00, un'altra sveglia: i lavoratori del cantiere sotto la finestra, [no! non mi siete mancati].
Mi riaddormento, suona la mia sveglia, non la sento [forse ero un ghiro in una vita precedente]. Mi sveglia lui chiamandomi, mi avvisa che è in ritardo, dovevamo pranzare insieme. Mi richiama. E' arrivato. Lo raggiungo. " è da un sacco che non ci vediamo!" si scusa per le promesse non mantenute, gli son appena iniziate le ferie, mi racconta i suoi alti e bassi, "me lo fai un sorriso?, Come fai ad essere già così malinconico?, ieri quando ci siamo sentiti non ti aspettavo già qui!" Cade accidentalmente l'acqua, il cameriere per scusarsi ne porta dell'altra. Il pranzo finisce. io ancora sento l'assordante imbarazzo creato dal silenzio mentre lui pagava i conti. Lo riaccompagno alla macchina. Mi abbraccia. Se ne va promettendomi di rivederci. Sentendomi troppo in colpa per la mattinata persa, decido d'andare a leggere nel parco [quando l'ho lasciato c'era il circo oggi invece nemmeno un cane per farmi compagnia]. Giro e rigiro intorno quell'albero di fico. Trovo finalmente il posto che mi piace, apro il mio libricino da quattro soldi, grigio (no, forse è un lilla) capitolo V.2.5 pagina 156 [strano non mi ha avvisato se è arrivato] guardo il cellulare scarico [ma perché c'erano dubbi?] inizio a rileggere la stessa pagina. Vedo il tramonto rosso [bello! se solo non fosse creato da tutto questo smog che mi eclissa anche la stella polare]. Torno nel mio mondo. Metto a caricare il cellulare 22:32 3 nuovi messaggio due sono i suoi è arrivato con tanto di foto e un'altro c'è scritto "dove sei" [ no, è ancora lui che faccio? sono giorni che lo ignoro... lo rispondo?]
Nel frattempo, ancora per pochi giorni, rimango qui nel nostro spazio: la città.
arcogante pubblicato il 1 Settembre 2017 alle 21:28
coi telecomandi
lanciati sul divano
e un paio d'occhiali
a contrastare l'aria deformata
d'uno specchio

seduto
abbandonato dentro
una foresta
un appartamento
coi muri sudici
pitturati di bianco
sbilenco

sollevo la testa

da una luce elettrica
quei riflessi su vetri
apocalittici

scelgo un fiume
che non ho mai visto
un cavo d'antenna frantumato
per sfiorarti
mentre dipingo
d'assurdo
di te
il profilo d'un termosifone
che mi osserva
triste
venticinque pubblicato il 1 Settembre 2017 alle 20:34
Occhio di cane

Hai vinto ed esulti,
Tu che fosti il boia della mia serenità.
Adesso che i sensi sono quieti
Nei corpi degli altri
I miei non possono che annichilire
Dopo tanto isterismo,
Frustrati.
Il tuo abbandono li ha resi pazzi
Ma non hai avuto quel che meritavi
Il mio stesso funereo assillo la mattina
La danza macabra che mi tormenta al pomeriggio
Muove quel sasso nero
Che s'è posato sul cuore
Ed è infetto e cocente
Come l'ultimo sole
Del luogo che ho lasciato.

Per la seconda volta me ne vado
Da quest'isola
A mani vuote
Con l'animo squarciato
E lo sguardo di cane
Fedele-chiamato vile.
Da perdente
Lascio queste sponde su cui arrivai in sogno
E so già che appena potrò
Tornerò qui a farmi del male
Diversamente ugualmente.
nikel pubblicato il 1 Settembre 2017 alle 13:19
confessioni di un bugiardo

ho smesso di credere
alle mie parole
non distinguendole
tra distorte e vere
il pianto è sempre salato
il riso forzato
non sono più capace
di saper essere sincero
nemmeno ora.
Paolo D. pubblicato il 1 Settembre 2017 alle 07:35
A Te
Inverno è nel cuore
Se neve cade dall’anima
All’alba della primavera.
Batte sul petto l’aurora
E sfoglia il cielo
Laddove brilla la tua stella.
Là, saprò di ritrovare l’infinito…
Ancora per un battito di vita.
[per capir cosa sei per me…
Samuele pubblicato il 31 Agosto 2017 alle 23:56
Potrei,
ma non voglio
fidarmi di te.
Io non ti conosco
ed in fondo non c'è,
in quello che dici,
qualcosa che pensi.
G.Altalena pubblicato il 31 Agosto 2017 alle 19:19
Ora settembre scende sul porto
Sulla marina malinconica
Col suo vento denso di Sud
E fa dondolare le barche
Nello sciaquio del molo
Rosso del sole che muore.
Quel vento ti parla e nessuno lo sente
Tu solo puoi ascoltare quel che ti sussurra
Lui dice che dal petto ti verrà strappata ogni cosa
Come il pellicano
Come il pellicano
Tu l' avresti strappato per lei
E lei ha da cercare fortuna lontano
Da questo molo
Rosso del sole che muore.
Ora sei più solo di un anno fa
Non c'è che il vuoto del tuo petto
Che lei partendo ha lacerato
Lasciandoti sfinito davanti al mare
A chiedere alle onde
"Entrate"
Pensi che possano riempire
Il taglio infetto del tuo malumore
Ma ecco
Quando sarai nel buio
Con il costato magro contro la ringhiera
Solo allora saprai
Quanto dolore sente il pellicano.
GM pubblicato il 30 Agosto 2017 alle 05:15
Vedremo di nuovo insieme
tutti i colori dell'alba
ed io
nel vederti
sarò
come un cane
che ha appena rivisto
il proprio padrone
che non vedeva da tempo
Dv pubblicato il 30 Agosto 2017 alle 01:58
Il letto è un deserto di seta
non c'è più vino in camera mia
l'ho finito mille volte, amore
che mille volte ti ho persa
tra le luci leggere
tra le foto del mare
tra le corde sfibrate del mio fragile cuore, ti ho persa.

Ma rimane il tuo odore.
Minicillo pubblicato il 29 Agosto 2017 alle 22:44
MILLE GAROFANI STRAPPATI DAI GIARDINI

Venne fatta una promessa
ma a qualcuno non bastava
c'è chi di più voleva,
si chiedeva libertà
ma con quanta ingenuità.

Questa non è nostalgia
e nemmeno utopia
tantomeno una gara
a chi ha più fantasia.
Qui si chiede solamente
di scrivere, di dire,
di aprire ogni mente e
di sensibilizzare.