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Ti ho rivisto a una festa ed ho inghiottito veleno

Ti ho rivisto a una festa

ed ho inghiottito veleno

mi hai dato un saluto distante

frasi di circostanza.

Sai bene che ho rifatto lo stesso errore

che dieci passi sanno di due

che l’aria chiusa è la stessa.

A lungo si mantengono calde le speranze

spesso costruite nell’ottemperanza al vizio

con relazioni bruciate come fiammiferi

fredde comete delle proprie aspettative.

Ho sbagliato un’altra volta

eccomi solo, idiota ambasciatore di tante belle parole

come quando le trattative le facevo con te

e lo sai, e niente veramente è cambiato.

Sai quanto trovo facile raccontare le mie paure

e quanto in realtà ne stia scappando

e che la forza di cui parlo e do prova

è un palo  di legno marcio dentro.

Forse lo sa già,

ne sta scappando:

in fondo è troppo prevedibile la strategia

e l’isolamento mi rende ovvio, banale, spaventoso.

Vedi, lui non la sa

la mia differenza tra sfuggire

e paura di giocare

e si dice troppo certo

quasi da restarne sorpreso.

Mi ha fatto piacere rivederti,

(qui, per ora)

buona serata.