Quella sera
senza soldi
senza luna
senza amore
Scambiai una poesia con una bottiglia
E tuttora non capisco
chi dei due
ci abbia guadagnato di più.
Quella sera
senza soldi
senza luna
senza amore
Scambiai una poesia con una bottiglia
E tuttora non capisco
chi dei due
ci abbia guadagnato di più.
Ieri ti ho vista
camminavi tra la gente
ti ho osservata
eri con un ragazzo
in mano trasportava la cena
Poi vi siete salutati
senza baciarvi
così ti ho seguita
e mentre ti pedinavo ho visto
un ubriaco
una ragazza in carrozzina
e tutte le mie tristi miserie mi sono apparse così futili
Forse te ne sei accorta
e chissà che avrai pensato
mia povera malcapitata
forse un maniaco
uno scabroso errore
invece di un semplice
sognatore
stupidamente
innamorato dell’amore
ti cerco
ti cerco e non ti trovo
fra la folla
nelle strade
nei bar
sotto una cassa
dentro una rete
nel fondo di un bicchiere
nel profondo dei miei occhi
e lì ti trovo
perfetta
incontestabile
inesistentemente vera
Er Pupone
oggi ha smesso de giocà
avrei voluto fosse eterno
e provare ogni domenica quel brivido dentro
come il ricordo dei tuoi baci
e la profondità
dei pensieri
nel fondo di quegli occhi tristi
Ogni fine è un nuovo inizio
mi diceva da piccolo il principino
Ma il nostro, ora, dov’è?
Noi che non abbiamo mai avuto inizi
ma solo una fine
Mi dicono
che non c’è il lavoro e non c’è la casa
non c’è futuro né cultura
manca il rispetto
e l’integrazione
Mi dico
che non ci sono le tua calde labbra
e non c’è la tua bianca pelle
e non ci sono i tuoi ricci dorati
tutti scompigliati
e le tue dita affusolate che cercano qualcosa di me
e il dolce sapore della tua intimità
e i tuoi occhi curiosi
di un azzurro indefinibile
come l’angelico suono della tua risata
e non ci sono io
che ti osservo mentre studi con i tuoi occhiali rossi
stupidamente stupito
e mi avvicino e ti do un piccolo bacio sulla guancia
mentre cerco di realizzare che non sto sognando
e che forse, per una volta, me lo merito davvero.
Poi un giorno mi hai detto
banalmente
che il problema sei tu
e non io
E io mi dico
certamente
che il vero problema
è che non ci sei più tu
che non mi fai pensare
a quello che non ho
a tutto quello che non sono
un mondo mutevole
incerto
lavoro temporaneo
pochi soldi
un futuro contemporaneo
e il tuo corpo in saldo
precario
a ore
ma io te lo garantisco questo amore
sai
è a tempo indeterminato
ci ho perfino redatto un contratto
e quella sera non ero fatto
ma solo innamorato
ed ecco arrivare un’altra estate
ora avrò più tempo per me
per uscire da questa piccola casa
per leggere poesie francesi e scrivertene almeno una di decente
e andare al mare a raccogliere conchiglie rovinate
e pensare
che non ci sei
e che sono stanco
che l’avere (tutto) non è felicità
ma ti aspetto
ancora
ancorato all’utopia
conto i miei nuovi capelli bianchi
e sogno come sei.