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Amore, mio concreto amore,
Non idilliaco.
Lasciamo agli altri
Giuramenti troppo grandi.
Amore mio terreno.
Angeliche bellezze
Non ci appartengono.
Mio amore dai percorsi
Noti, di tabaccherie
E ritardi quotidiani.
Amore del lavarsi
Insieme i denti a sera,
Nello stesso specchio
Il riso. Nessuna
Dichiarazione a noi
Valse più dei nostri
Cuori nudi
Allo stesso istante.

Ho bisogno di te
Per non perdermi come Andromeda
Nelle fredde galassie.
Ho bisogno di te
e della tua insondabile compostezza
Di fronte alle tempeste della vita
Per non perdermi dove l’alba
Si nasconde dietro al ciglio della strada.
Ho bisogno di te,
Mio controfattuale,
Per confutare le mie irrefutabili tesi,
Perché non c’è cura per la tristezza,
Perché tu mi fai amore
Mi rendi migliore,
Mi riscaldi il cielo di costellazioni.

Durante tutto il giorno
Vivo nascosta, assopita.
La sera d’improvviso mi sveglio
Si accende la luce dei miei sogni:
E allora voglio ancora un’altra canzone
Un altro po’ di vita
Un altro po’ di luce.
La sera mi ricongiungo al mio essere profondo
Che ho tradito, per tutto il giorno,
Annoiata tra divertimenti
E chiacchiere da bar.
Ma la sera mi ricorda
La meraviglia altissima
Di essere qui
Di essere me
Di tutta la bellezza
Che ci circonda immobile
In attesa di essere vista.

Adagiati sui colli verdi
In silenzio,
Laddove i pastori ancora guidano le greggi,
Laddove sospira il vento
C’è ancora un po’ di pace
E quiete nel petto.
Dove io e te non siamo più nomi
Ma cuori palpitanti,
Dove il nostro amore cresce fragile
E piccolo come i soffioni,
Tenace come l’edera
Fiorisce d’inverno
E si colora di giallo mimosa,
Dove non si spezza al vento
Ma si lascia scivolare forte
Questo cuore di giunco,
Ecco laggiù io voglio stare
E riempirmi di verde le mani e la bocca.
Questo fiore è la promessa del tempo eterno
Di noi fertili e forti
Noncuranti di cosa possa piovere dal cielo.

Come va a finire

Ma ti ricordi, babbo,
quando in macchina ascoltavamo gli Scorpions
e ti chiedevo di alzare il volume
e tu lo alzavi di più,
o quando in bicicletta
fischiettavi Indiana Jones
e io sul seggiolino
ti aiutavo ad andare più veloce?
Adesso che non ti reggono le gambe
sediamoci di nuovo sul divano
a guardare Rocky, che tanto lo sappiamo
come va a finire,
che l’importante è stare in piedi
fino alla fine.
Adesso aiutami tu
che cammini piano
ad andare più veloce.

Di te so soltanto
Gesti parole e azioni
Ma non conosco
I tuoi pensieri.
Di te amo la forma esteriore
Imperfetta
Dove il cuore si nasconde.
Di te non so che poche cose
Ma non quelle più profonde,
Che cosa senti, che cosa provi, cosa ti emoziona.
Eppure ancora
Credo di scorgere nei tuoi occhi
Il guizzo dell’anima nascosta,
Imperfetta, presa alla sprovvista.
Ed io per questo vivo
Per quel tuo viso illuminato
Da ciò che ti porti dentro.

Tatuaggi

Mi dicono perché
Non porti tatuaggi?
Gli dico che ci sono e loro
Non li vedo!
Saranno troppi i baci lasciati sulla pelle
Di amori trascinati esplosi attesi cacciati
Duri a morire
O le tracce di carezze degli affetti
Le cui mani ho sulla schiena,
Dove si dipingono i colori caldi
Dei miei tramonti,
Di quando sola e felice
Ammiravo le stelle –
Non son forse rimasti impressi?
Nelle mani poi l’argilla
E la pasta e la carta
E tasti e penne indiavolate
Su e giù per il foglio,
Di loro mi è rimasto il segno.
Voi dite
Che vi rappresenta
A me invece limita
Una forma sola
Quando è tanto il sole che ha bruciato
La mia pelle e il vento che l’ha seccata
(Come lo tatui, il vento?)
E il tempo che ne farà rughe
E le cicatrici che porto con orgoglio
– Guarda, questo e il segno d’un leone
L’ho sconfitto a mani nude! –
Fiera.

Amore, fai presto.
Sono malinconica stasera
come i fiori sugli alberi in aprile,
un po’ fuori posto, fuori tempo.
Mettili da parte quei tuoi sorrisi
per quando avremo freddo
e niente con cui scaldarci
per quando dovremo combattere
contro i mulini a vento
e saremo troppo stanchi per stare svegli ancora.
Amore, fai presto
mi sono indebitata fino al collo
per metterti a parte delle mie paure
e adesso sto come quelli appesi a un filo
agganciati al cielo
che non so se ho più paura che si spezzi
o che non mi faccia scendere.
Adesso, fai presto, amore.
Vai piano. Andiamo da qualche parte,
andiamo al mare, andiamo via.
Vai piano però. Non arriviamo mai.
Mi piace solo star seduta qui con te,
con quel gancio appeso al cielo là lontano.

Sarajevo

Non ho trovato orari
né pasti regolari
non ho trovato
convenzioni sociali
non ho trovato i resti
delle guerre succedutesi
ma parole gentili in tasca
e curiosità sulle labbra.
Non ho trovato nulla di morto
ma il bacio della vita
e una preghiera di pace
a Sarajevo, cuore caldo
di foreste innevate.

Mi fai ricordare
di quando ero ancora
incantata dal mondo
e le parole suonavano nuove
e i pensieri fluivano liberi
come il suono di una canzone
che conosci bene.
Mi fai stare ad aspettare
le cose dell’amore
che non sapevo
di conoscere così bene,
portatore di doni della mia anima
che io non possedevo.
E allora,
non lasciare la mia mano,
messaggero di me stessa,
non lasciarla mai.