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Io niente

è un segreto e non lo sai 

qui non c’è più rimedio 

è quel che temo 

io spina fuoco dolore 

d’estate io mare 

valanga di nebbia 

sapore di sabbia 

tetra candida tedia 

carta bianca galleggia 

non si bagna 

che ne sai? 

se mi stupirai 

 

saprai gestirla 

la mia impazienza? 

 

è un’ordinanza 

è una penitenza 

saprai gestirla?

Fondamenta

tutte quelle case

sono state demolite

 

tutti i tralicci

e  gli edifici abbandonati 

che abbiamo fotografato

con analogiche usa e getta

attirati dall’idea

di catturare ricordi

brutti come noi

 

che cosa ci resta?

Estate

aspettiamo fino all’estate

non sapendo mai cosa pensare

come agire

rimanendo in silenzio

insieme

scivolando tra questa

perenne ostentazione 

come se in realtà

fossero state dette

mille parole

Come gatti

quando mi vieni a trovare

i mostri lasciali a casa

e ascoltami quando ti dico

che dormire con il telefono vicino fa male

 

sapore di sangue è assenza

labbra tagliate dall’ansia

dalla distanza

 

metto un vinile per farti restare

lascio a casa tua le mie cose

anche se so che non ci rivedremo

come se in fondo non lo avessi ancora accettato

 

ascoltami quando ti dico

che cadere di faccia

non è poi così male

non ti devi vergognare

 

rideremo insieme 

con la bocca piena di sangue 

e ti porterò a vedere il mare

anche se so che non ti piace.

 

Clavicole

traccio una linea con il dito

che segue le tue clavicole

quel brivido tra gioia e impressione

 

ho provato a fermare il tempo

a cercarti 

nei capelli

nei lacci delle scarpe

nel vino

 

come un ingranaggio 

arrugginito 

sta ripartendo tutto

ma non voglio

lasciarti indietro

 

vorrei tanto essere

quel bambino sempre arrabbiato

che ha rotto con un sasso

la porta d’ingresso

di casa mia

Ciò che è importante per chi

dimmi qualcosa

raccontami ancora

 dei tuoi massimi sistemi

 

e di come evitarmi

 

Cenere

Hai fatto ancora quel sogno?

Ci ho provato non è una consolazione

ho fatto del mio meglio non è abbastanza

ho dimenticato come ci si sveglia

 

come possiamo quantificare

 

l’assenza?

 

fino a che non troverò un metro di misura

non riuscirò a comunicartelo

 

Ho bruciato tutto

non ho dimenticato niente

Attaccato a niente

potrei guidare per ore

potrei stare per giorni in quel letto

vorrei schiantarmi contro un albero

per smettere di pensarci su

ma i fatti sono come pezzi di vetro sotto pelle

 

mi manca parlare del niente

mi manca smettere di pensare

mi manca tutto quello che non c’è più

mi manca il casino nella mia testa

mi manca essere niente

Appartamento

anche te hai conosciuto il cambiamento?

allora vieni a vivere con me

 

però prendiamo due singole

che poi non ti sopporto più

ma sappi che

 

a volte sono meglio

dieci minuti

che tre anni

 

ma questo me lo hai insegnato te

quindi cosa te lo dico a fare?

Adesivi

ho marchiato

tutti i treni

che ho preso per venire da te

ora

ovunque io vada

ti ho con me