E.99
Tu
Sto passando notti a pensarti
e pensarti ancora
a te e le mie mani che ti accarezzano le guance
e i tuoi occhi che mi sorridono
ti sento qui, mi dici che mi senti e sono con te, te lo dico
Mi stringi forte le mani e mi baci e sono tua
le mie dita
tra i tuoi riccioli
quando mi guardi così mi perdo per sempre
non te lo dico ma ho più paura di te
hai in mano il mio cuore distrutto, i cocci appoggiati
Te lo dico, che il tuo sguardo mi smuove l’anima
dalla gabbia-corpo entra luce
Te lo dico, sul tuo cuore dormo serena
Facciamo ancora tardi, dormiamo, facciamo l’amore e dormiamo ancora
Siamo(ci) felici.
I quattro elementi
Sei tutti gli elementi
fuoco, vento, acqua, terra
Mi hai confusa quando non ne ho trovato uno a cui accostarti , con cui descriverti
Il mondo
in una persona
non l’avevo mai trovato.
tu sei
Mondo
Il tappo dell’evidenziatore
Mi sono innamorata
quando hai cercato il mio sguardo
quando dimenticavo di averlo
Al sentire
Ho il cuore rotto
insensibile, ghiacciato e bloccato sulla cima della montagna più irraggiungibile, la strada impervia
Succede che la primavera ha sciolto il ghiaccio
il mio cuore in frantumi galleggia, frammenti come specchi infranti
ho il cuore rotto
e i pezzi si scontrano, si urtano
dove sei? Che l’inverno è lontano, mi sono sciolta, annego
sei il mio sole, asciuga le lacrime
ho il cuore rotto, il ghiaccio sciolto
mi hai scaldato il cuore e hai sciolto il ghiaccio
dove sei?
Non lasciarmi annegare, dove sei?
mi serve altro calore, dove sei?
Se te ne vai piango e poi annego e poi mi righiaccio
e non ci sarà estate
non c’è sole che scioglie il troppo ghiaccio
Asciugami le lacrime
e tienimi al caldo
Silenzio
Talvolta il dolore toglie le parole anche a me
Rinascere è bello
L’autunno è lieve, la primavera burrasca
Anche la pioggia ferisce in modo diverso
Rinascere è doloroso
Prepararsi a rinascere, a dover morire, ad ascoltare il silenzio
è questione di coraggio
Il tempo sfugge, la primavera è coraggio
Rinascere. Vivrò?
Chiedo pace alla poesia, mi stringe il cuore tra i versi
Filo di cotone
Spesso ciò che mi tiene legata a me stessa
non è altro che un filo di cotone leggero
robusto non si spezza
non lacera la via
mi riporta a me
resiste al vento
un solo filo di cotone mi tiene salva
volo lontana ma posso tornare
il mio filo di cotone
la guida nel labirinto
Sono io stessa la mia casa
Non sarà la fragilità a portarmi via
Questa volta non mi perdo.
Carezza
In parallelo
costante
il tormento del mondo
le carezze sul mio viso
Fammi l’amore
1300 metri, ode al cambiamento
Mille trecento metri
Irrisoria immensa distanza
rincasare cambia significato
il porto diventa mare aperto
sarò fragile
consapevole
sarò forte
questa volta
non voglio essere autunno, ma grandiosa primavera.
sono il vento
per cui tremo stanotte.
sono la forza
per cui il buio, sarà solo per osservare le stelle.