Sei tutti gli elementi
fuoco, vento, acqua, terra
Mi hai confusa quando non ne ho trovato uno a cui accostarti , con cui descriverti
Il mondo
in una persona
non l’avevo mai trovato.
tu sei
Mondo
Sei tutti gli elementi
fuoco, vento, acqua, terra
Mi hai confusa quando non ne ho trovato uno a cui accostarti , con cui descriverti
Il mondo
in una persona
non l’avevo mai trovato.
tu sei
Mondo
Mi sono innamorata
quando hai cercato il mio sguardo
quando dimenticavo di averlo
Ho il cuore rotto
insensibile, ghiacciato e bloccato sulla cima della montagna più irraggiungibile, la strada impervia
Succede che la primavera ha sciolto il ghiaccio
il mio cuore in frantumi galleggia, frammenti come specchi infranti
ho il cuore rotto
e i pezzi si scontrano, si urtano
dove sei? Che l’inverno è lontano, mi sono sciolta, annego
sei il mio sole, asciuga le lacrime
ho il cuore rotto, il ghiaccio sciolto
mi hai scaldato il cuore e hai sciolto il ghiaccio
dove sei?
Non lasciarmi annegare, dove sei?
mi serve altro calore, dove sei?
Se te ne vai piango e poi annego e poi mi righiaccio
e non ci sarà estate
non c’è sole che scioglie il troppo ghiaccio
Asciugami le lacrime
e tienimi al caldo
Talvolta il dolore toglie le parole anche a me
Rinascere è bello
L’autunno è lieve, la primavera burrasca
Anche la pioggia ferisce in modo diverso
Rinascere è doloroso
Prepararsi a rinascere, a dover morire, ad ascoltare il silenzio
è questione di coraggio
Il tempo sfugge, la primavera è coraggio
Rinascere. Vivrò?
Spesso ciò che mi tiene legata a me stessa
non è altro che un filo di cotone leggero
robusto non si spezza
non lacera la via
mi riporta a me
resiste al vento
un solo filo di cotone mi tiene salva
volo lontana ma posso tornare
il mio filo di cotone
la guida nel labirinto
Sono io stessa la mia casa
Non sarà la fragilità a portarmi via
Questa volta non mi perdo.
In parallelo
costante
il tormento del mondo
le carezze sul mio viso
Fammi l’amore
Mille trecento metri
Irrisoria immensa distanza
rincasare cambia significato
il porto diventa mare aperto
sarò fragile
consapevole
sarò forte
questa volta
non voglio essere autunno, ma grandiosa primavera.
sono il vento
per cui tremo stanotte.
sono la forza
per cui il buio, sarà solo per osservare le stelle.
Vecchie mura
respirate ancora i miei silenzi
umide
delle mie lacrime e sentenziate
scelte sbagliate
occhi distrutti
vecchie mura
Conoscete il sangue
note allegre nervose
stanche
della luce di notte
care mura, piene di dolore, d’amore, di morte
care, care vecchie mura la mia vita consapevole è appoggiata qui
come il calore sui vetri freddi d’inverno
Disegno un sorriso con la punta dell’indice
mie care, odiate, amate mura
Mi avete vista tramare, amare, morire
respirare, ridere, soffocare
Mi avete vista cadere, accarezzare il fondo e risalire
Ho fatto l’amore, vissuto, sfiorato
accanto voi, care mura, avete aspettato
che morissi cantando
senza salvarmi voi,
non mi mancherete
Ed io sono ancora viva.
Domani guarderò il mondo ammirando.
non mi obbligherò ad essergli indifferente
non mi obbligherò ad essergli indispensabile;
Domani guarderò il mondo ammirando.
la cura è nell’amore per il mondo che respira, vive, indifferente e indispensabile.
mondo, mio mio mondo, mi ignori ma mi curi.
amo la foglia, amo la quercia, amo il vento, amo il ruscello, amo il calore della terra, amo l’umidità del primo mattino, amo il sole, amo la sensazione della pioggia sulla pelle, amo il fiore blu del sottobosco, amo il fango e le primule, […]
Mi ignori ma mi curi,
vivo,
mondo?