Una simmetria devastante,
Verde, grigio, verde
Il fiordo si spalanca
alla bianca scia della barca si mescola
il ricordo del ghiacciaio
che si schianta nell’acqua
che riemerge sull’altra riva
che lascia spuma sui nostri piedi
Noi, sorridenti, spensierati,
o forse incazzati, stanchi, distrutti dalla bellezza
Può un uomo vivere in tale meraviglia?
Può un sospiro logorare l’anima?
L’orco abita la valle incantata
la sua lingua sfida l’orizzonte
Siamo in bilico sulle nostre parole
sui nostri rammarichi vacilliamo
Una lacrima lungo il volto
di fronte alla potenza di un quadro
Giustapposizione, studio, simmetrie
ma sono i graffi di un uomo
sulla tela
a farmi male
è l’urlo muto che mi fa urlare
Può un uomo piangere dalle mani?
Può il colore far piangere noi umani?
Noi, tanto impavidi e coraggiosi
boriosi e orgogliosi
di fronte a questo non siamo nulla
di fronte a questo noi non siamo
Può allora l’uomo sopravvivere?
La risposta sta nel vento sublime
non solo nella brezza leggera
la risposta sta nella tempesta
nella rabbia che questa terra
riesce a sbatterti in faccia, senza pietà
nell’acqua che impregna le ossa
nei sogni lacerati e rimescolati
nei talenti confusi e inquieti
nella passione lancinante per quello che respira come te
e allora cercalo dentro, calpesta quello che resta
Vivi, respira, vivi