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C.

Nel mezzo delle tue gote
pallide di sessione estiva
splende uno strano sorriso
che tutto ingenuo e vivo
mi insegna com’è facile
brillare ancora
nonostante il sole lontano;
lo imito e sogno
di vedere le tue labbra
chiudersi soltanto
allo sbocciare delle mie,
due fiori a primavera;

e le lacrime di oggi
cadono leggere
su terreno finalmente fertile

Sudati

Eccoti bellissima
fare stretching in un parco
alla periferia di Vigo
i nostri sguardi sudati respirano
per un istante;
io a nuotare nel mio umido disagio,
tu a rincorrere chissà quale sogno.

E con lo sguardo ti scruto,
mentre ti arrampichi via
su questa collina di cemento
bruciata dal sole cocente
con l’oceano troppo lontano.

“Hola, ¿quieres una empanada?”
E poi finire, sudati,
nello stesso letto
ad amarci per caso

Nella prossima vita, forse,
o in un altro film
sicuramente non il mio

Flipante

Desde hace siempre sueño
la belleza fina e inmadura
que veo ahora en tus ojos escondidos
detrás de esas lentes americanas;

así en la noche bendigo
cada nuestra mirada del día
que se ha quedado ahí atrapada
entre el vidrio de tu timidez
y la sombra de mi alma

Oggi vivo con te

Oggi vivo con te
calpesto con il tuo passo
le macerie di questo campo,
e schiacciati marciamo
tra il sole che brucia le spalle
e la plastica che suda sull’asfalto

meno male guagliò
che domani si va al mare
a levarci tutto sto nero di dosso
e come due delfini finalmente liberi
cercheremo la fine di sto orizzonte
inseguendo insieme il sole che tramonta

Cadice (“Le città visibili” #3)

Torbido mare di cartapesta
e vento tagliente di tempesta,
eburneo miraggio del sole
e giardini di smeraldo splendore

siate oggi la mia casa,
siate oggi i miei fratelli

Mezzo pieno, mezzo vuoto

A metà dei miei vent’anni
ancora dipingo amori perfetti
fra una te che non sei te
e un io che non son’io

Gin Tonic a Lisbona

Solo e vagabondo per il barrio alto
ti ho baciata nell’amaro dell’alcol
ti ho ascoltata di nuovo nel fado
poi ti ho rivista tra i vicoli di Alfama
tra i panni stesi e i limoni,
leggera e lontana come il Tejo

cammino
ciondolando
cerco quel bar dove scappammo
era bello scappare con te
era bello scoprire con te

semplice, vagabonda, disperata;
una lacrima sola
bagna la notte

Siviglia (“Le città visibili” #2)

Nei miei pensieri mi perdo
nei tuoi vicoli risplendo

Lisbona (“Le città visibili” #1)

Come me vive
nel passato
sfidando il mare
con lo sguardo

Nuevas uregias, nuevo corazón

Quai vuun g’ha da explicarme
cuma l’è cal nasen las lenguas
creo que sea una roba increibil
la manera cun la cuál sigan
mesculandose
sin confines ni paz
tan me l’agua del fiumm
fluyendo supra mientes y continentes
y como l’agua del fiumm
sobre las rocas
siguen creando sonidos tan raros
pero anca tan bell,
sempar diferentes

al final g’he mea taant da explicá
más que otro g’he da escuchá
enamorarse de tüch i cos y disfrutar;
nuevas uregias, nuevo corazón:
chi g’he todo!