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una vecchia amica persa per strada

su un telo bianco di carta grigia
disegni cose che nessuno può vedere
una borsa vuota vola
oltre un appendino che non esiste
ci immaginiamo come dovrebbe essere

quando in realtà, invece di vedere come è,
mi perdo nel dettaglio del bianco parete
è un lento procedere sequenziale
guardiamo le cose perdendoci in dettagli

e forse, incolpandomi, siamo un po’ tutti così
una sedia, un caricatore, una finestra aperta
ci sentiamo un po’ piu a casa

ma rimane comunque quella incolta stanza bianca
non c’è solitudine peggiore

dell’essere lontano dalle proprie passioni

melancolia

torni a trovarmi, come se ti mancassi
cara malinconia, continuo a pensare
a pensare a come fare le cose al meglio
rimembro di un passato prossimo
agire la priorità, anche in questo spazio
credi nei tuoi sogni, forse mantra, senza senso
eppure trovi ancora ciò per cui sorridere
cara malinconia, torni per ricordarmi di forzare
di non pensare troppo e mi suggerisci di fare
l’opposto, sempre sulla linea di ciò che
sarebbe dovuto essere, avrei dovuto fare,
sarei dovuto essere ma non importa tutto ciò
nella misura in cui la follia ti fa misurare
un respiro da un volo di piuma.

me

sento il tuo respiro
sulla via vicino
sono confuso,non vedo bene
il mio cervello narcotizzato
ti perde in qualche garbuglio
strano della vita
eppure piano piano ritorno
a fatica a ciò che desidero
a sorprendere l’altro non è
una buona idea, verità si cela
e te ne puoi anche dimenticare
una bugia va sorretta a fatica
e portata avanti
questa è la mia occasione per morire
non voglio nessuno al funerale
perchè rinasco subito dopo

tulipano di stazione

chissà cosa ti ricorderai
di questi tempi che definisci strani
chissà quelle canzoni
che ascoltavi senza sosta
ma erano solo un accompagnamento
alla vita, non te ne ricorderai
non perchè non siano belle
ma perchè non vissute

lil night

caro mark,
ti ammiro tanto
tu che non ti sei fermato al vuoto
ma ne hai fatto tua passione e sentimento
ne hai capito le forza sinergiche
che gonfiano e sgonfiano
vorrei tanto scrivere di cose che non vorrei
pubblicare mai, un po’ per senso di inferiorità
e un po’ per non mostrarmi come realmente sono
cosi me ne stavo seduto
con me stesso
e mi dondolavo sulla sedia
in cerca di un segno sulla strada
in questa infermità si paga comunque il pedaggio
anche se sembra più caro del solito
una questione di andatura probabilmente
che distorce le cose da come sono,
bisogna aver tanto coraggio,
un centimetro in avanti rimane tale

Lo Spazzacamino e Solitudine

per breve tempo accanto
e la mia penna gia non va piu avanti
ora mi sento solo stanco
ha senso scrivere, arranco?

ora una piacevole solitudine
attraversa le mie giornate
mi ricorda il profumo di salsedine
e di sensazioni perse per le strade

sto imparando un approccio differente
dici che le manco?
quel che conta è rilanciarsi continuamente

sono uno spazzacamino sporco di fuliggine
per non soffrire si maschera con l’abitudine
ho fatto pace con giornate tanto odiate

don’ read, don’ waste ur time

quanto sei ridicolo
nella tua altezzosità, ti perdi tra falsi miti
e i tuoi falsi dei sono soltanto remore
del tuo ego, costruito, a far la gara a chi
è più maschio per usare belle parole
io non ho visto nulla, se non soltanto la tua ombra
sempre accompagnata nel buio della notte
ti aspetto al varco
e non sarò solo
un rumore di catene si dipana nella strada,
sai dirmi come fa una goccia di sangue
a colorare una intera sorgente cristallina?
ridicolo, presuntuoso e vanaglorioso
eppure eviti il confronto, perfino
quello verbale ti fa paura
il tuo capo chino è gia per me
segno di difetto
non me ne importa più niente
di questa tua declinazione del vivere
nei miei confronti
eppure assumi senso nel momento in cui mi guardi,
quanto mi da fastidio questa cosa,
non aspetto altro che ricambiare la cortesia,
la mia anima tollerante si è dipanata in questa valle
un fiume in piena esonda,
pronto a travolgere tutto e tutti
non ho fatto nulla e non è più una sfida
il gioco finisce qui
quanta energia spesa inutilmente, o bimbo mio,
odiare è un inutile spreco di tempo
a piccoli dosi diventa un anestetizzante
che ti corrode corpo e anima
ti cementifica il cuore
cosi io ti vedo, bambolotto mio,
trastullati nelle tue piccole certezze
io non son nessuno per dirti qualcosa
son soltanto una lampadina,
di un lampione, che salta
nel buio di una strada.

per quanto mi riguarda
mi dico
don’t look back in anger

nel … di un fine settimana

sono ubriaco, o almeno ci si sente cosi
quando a tu per tu, con la tua coscienza
decidi di portarla a bere tutte le volte
che per forza di cose ci passi sopra

il passaggio successivo va per micosi
il riprodursi del sintomo porta virulenza
le cose sepolte rimangono sepolte
affinchè con le mani, il viso ci si copra

di misteriosi passaggi ci si circonda
dove di vite invisibili ne crescono
vivo vite Antigone

nel tempo venturo, di speranza, feconda
l’anima viaggiatrice è disio prossimo
chi viene, chi va, rimane nel rione

soldato ryan, non serve.

dico basta, a queste cose non mi vanno bene
ho sentito la mia anima lontanissima
lontana da quelle che in queste periodo
cercano di avvicinarsi per scambiare auguri

ho il sangue raggelato nelle vene
un pensiero che fatica a trovar rima
senza perdere di senso e rodo
per quelle volte che rimando a tempi futuri

una lotta che non voglio piu combattere
non è piu guerra di trincea
e il soldato non sa mai ciò che vuole

lui vuole solo sperare e credere
e di questi conflitti ne cerca una panacea
perchè forse l’asciuttezza è ciò che gli duole

15\12

cara nonna,
te ne sei andata
esattamente un anno fa
tu che mi continui a guardare
prega per me
affinchè non venda la mia anima
e non diventi estraneo a me
il pregar è criticato
da cotali filosofi
che seppur di parer difforme
sospingevano il pensiero la dove pochi
sono arrivati.
quello che piu mi convinco
è il fatto che
anche nelle vite di questi illuminati
siano successe cose estranee
alla loro comprensione
ed ora piu che mai,
in questa epoca
dove molto spesso l’uomo
pecca di presunzione,
gli intralci che la Vita tesse
risultano sempre piu evidenti.
Hai lasciato un vuoto di ordine
nelle nostre vite, soprattutto
in quelle dei tuoi figli,
che a volte peccano di non far andar
avanti le cose
Da quest’ordine scaturiva Verità
e la serenità che emanavi
era uno dei miei Fari.
Perdonami se non son venuto
ad una funzione in ricordo
ma gia molte volte,
non reggo il peso che il tuo ricordo
si porta dietro.
mi manchi.