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Insonnia

Dove sei
ora che sento freddo?

Dove sei?
Ho bisogno di piangere e
non scendono le lacrime.

Dove sei?
Ho un gran mal di testa
mi abbandonerei
sì, fra le tue braccia.

Dove sei?
La vitalità
mi sta abbandonando
ho paura
ho il terrore
di non sentire
nient’altro che il vuoto.

Vieni qui
svegliami e dimmi
che qualcuno mi amerà
qualcuno identico a te
mi stringerà forte.

Dove sei?
Ti prego vieni qui
accarezzami e finalmente
fammi dormire

paralisi

il sapore della morte
risale dalle viscere
e si fa strada nella gola

invalidando le sinapsi
copri il volto per non soffrire
ma sei sommerso
dal rigurgito di crepare

che differenza fa, adesso
vivere?

Differenti direzioni

Ed ora che
siam giunti al calar
del sole, ora che
il vento s’è destato,
ora che tutto tace
in maniera quasi
assordante, dimmi:
dimmi il motivo
del tuo vagare
dimmi il motivo
del mio vuoto
che gelido mi
condanna ad un
forte sentire,
dimmi perché sono
incline alle variazioni
che incessantemente
mi portan da te.

Ora ascoltami
e dimmi:
dimmi se
mai un giorno
questa struggente
metamorfosi finirà,
dimmi se mai
ti fermerai per
provare ad andare
più a fondo
a capire, o se ancora
resterai in superficie
col tuo giogo.

Dimmi, fai presto!
E solo allora riuscirò
finalmente
a comprendere
la vera ragione
dei tuoi continui
cambi di direzione.

Contradictio (Favoniī) in adiecto

Di Zefiro ne celi l’invisa
origine -dicotomica a tratti-
Anemoe dio di
umane sembianze.
Chi sei tu giovane alato?
L’omerico dell’ovest violento e
piovoso, o lo sposo leggero
della primaverile Cloride?

Se doppia è la tua genesi
se naturale o metafisica
non so più: Titanico è
questo divario, Favōnius,
talvolta fioco, talora
rabbioso come il vento
che soffi e prepotente
m’investe. Inutilmente
mi scanso, testardo
continui a colpirmi
non smetti, mi scempi
protrai non contento,
poiché perpetuo è
lo spirare del tempo.

La guerra di Troia

E se Paride avesse
mangiato il pomo d’oro,
i Troiani avrebbero subíto
le conseguenze del giudizio?

E se Paride avesse
dato il pomo d’oro ad Atena,
lei gli avrebbe detto che
era solo un’arancia?

Dicembre

Ti chiedo scusa
perché questo amore
l’ho consumato,
quella fiamma che ardeva ora
non c’è più, si è consumata
nel folle desiderio di
renderti immortale, qui
in queste pagine ingiallite
che sanno di fumo.

Ora fa freddo e
non so cosa resti ormai
in questo stato d’apatia,
ma sono rinsecchita e caduca,
perché la bramosia di elevarti
mi ha fatta inaridire.

In fondo è dicembre
ed il gelo quest’anno
ha tardato ad arrivare e
con lui il ricordo di dimenticare
quelli che erano
gli occhi di un sognatore.

Leonardo

Perfetto
come l’Uomo Vitruviano.
Sacro
come l’Ultima Cena.
Innamorato
come la Belle Ferronnière.
Intramontabile
come l’Adorazione dei Magi.
Enigmatico
come la Gioconda
è il tuo volto che
minuziosamente
ho cercato di disegnare,
ma tra le mani
non ho una sanguigna,
quello che ho da offrirti
è una manciata di parole
che vengon dal cuore
e scenari da condividere
che nel cuore ritorneranno se,
menzionando il mio nome,
mi dirai che
il mio dipinto
riproduce fedelmente
il tuo incompiuto
Autoritratto.

Mea culpa

Un amore mai nato
non necessita di spiegazioni
non ha segreti, è trasparente,
su di lui non nutriresti alcun dubbio
è come appare: sincero.

Un amore mai nato
ama fare lunghe passeggiate
all’imbrunire, è quello
dei sospiri strozzati,
del fiato corto e
dei tumulti del cuore.

Un amore mai nato
è emozionarsi per
lo scroscio delle onde del mare, per
lo stormire del vento, come
del rumoroso traffico cittadino.

Un amore mai nato
è fantasia sensibile
è sofferenza e difficoltà
è dubitare della propria sanità mentale.

Un amore mai nato
è figlio di parole non dette
di sguardi fuggitivi
di emozioni volutamente nascoste.

Un amore mai nato
è di quelli perpetui, duraturi
che sopravvivono impervi
agli anni che scivolano.

Un amore mai nato
non ha paura del silenzio
non ha paura di tacere
quanta ne ha della diffusione
e degli attimi che tradiscono.

Un Amore mai nato
porta la A maiuscola
con tutte le sensazioni
che comporta un vissuto.

Un amore mai nato
ha forza, entusiasmo,
non può morire
non è fragile
è perfetto, passionale
non cambia idea
è caparbio, romantico, umile.

Un amore mai nato
è pieno di pianti nella notte
perdi l’appetito
per dubbi e congetture
su improbabili corrispondenze.

E sarà anche immaginazione,
ma non troverà la fine
perché è abituato a vivere
nella costante attesa
di un impossibile inizio.

A mermaid ballad

There’s a creature without her tail
it’s a mermaid with a tale:
she’s not afraid to sail
but she strongly dreads to fail.
So she stays on the shore
asking always for more
from the men fallen frome above
waiting for her truly love.

Parigi

Ho bisogno di sentirti
e di scoprirci simili
di voler viaggiare
attraverso le stesse epoche
ed insieme incontrare Monet.

Ho bisogno di sentirti
e di afferrare
la più piccola dissonanza
tra le gocce di pioggia
che cadono torrenziali
e sui nostri piedi
fragorosamente risuonano
mentre passeggiamo
in una Parigi degli anni ruggenti.

Ho bisogno di sentirti,
pretendo di averti
di percepire addosso
ogni tuo sospiro
ogni tua pausa,
voglio tornare indietro nel tempo
attraverso sguardi fuggitivi.

Ho bisogno di sentirti
in questo passionale passato surreale
che immagino e spero sia il futuro
insoddisfatta del presente
un po’ stucchevole
e terribilmente fuori moda.

Ho bisogno di sentirti
e di gustare il tuo sapore,
perché come lo vorrei per Parigi,
desidero guardarti dentro
ed esprimere alfine
in semplici parole
tutto il mio sognare.