Se l’ombra non può proiettare
che altra ombra
le albe che corrono
non sanno intessere trame di luce
che tengano salde le ore
Intreccio le loro disarmonie,
fatico a tenermi saldo,
e verso profilo di orizzonte
fosco di vapori dalla nostra sorte,
si sciolgono, mi sciolgono
M.144
Intaglio
Falso
non c’è nulla nel caos primordiale
nelle geometrie armoniche del cosmo
se non labbra che bevono pezzi di vetro
di un calice ricolmo di vuoti.
E ancora torna quel tempo creduto passato
a rivelarmi ceselli di geometrie scomposte
nelle distanze dell’anima,
e divora il limite col profondo nucleo,
così violento, vero
Solve_Coagula
Pur diventando unica materia
con le violente fredde sere
di un novembre dimenticato
fatica il respiro ad accettare
un marzo che dissolve
le tessiture di sguardi
le nocche bianche stridenti
aggrappate ad un pensiero
La nebbia bianca marmo
piano aggredisce il confine del sogno:
contemplo,
sbiadisco.
Ceneri
Al tempo della prima messe
calore di ferite aperte
assordante visione dei frammenti dell’io:
vorrei esserne il più piccolo.
Cadendo sulle ginocchia
concederei la resa, l’abbandono al nulla,
svanirei nel respiro
di polvere e rondini.
Spinge il suolo; un’ignota mia parte
spinge altrettanto forte.
Ouroboro
Il respiro una materia
pronta a spaccarsi nelle idi di marzo
di un impero inesistente, che tuttavia percepivo
e che crolla
Le ombre si uniscono soltanto sotto il sole,
traditore, bugiardo, avido della luce dei vostri occhi
azzurri, splendidi
scomparsi
Lascio il torrente scorrere ancora
piano gratto via la ruggine
presto riapro la ferita
Adele
Non avrei mai pensato
che le tue pillole di razionalità
avrebbero fatto effetto così a lungo
tanto che sto qui a scrivere di te,
tranquillo
Forse perché le ho prese da piccolo
Fortuna che, di tanto in tanto,
rinsavisco
e riesco a piangerti
Michele
Nel mio universo vuoto,
quando manca il tuo sorriso
e non riesco a pronunciare il tuo nome
e non posso assolvermi
al tempo perduto
che sempre cerco dietro le spalle,
i minuti sono insignificanti.
Sono qui ancora un momento
e conservo quel pacchetto di sigarette
per la tua collezione
Sei vivo, nelle mie mani, come mai
Foto-grafia
E come posso, al buio, scrivere
del tuo sorriso leggero
e dei tuoi occhi che curano
o di quel battito che è mancato,
perso, nel tempo che mangia
secondi che sembrano giorni
Ricordi vivi, poi intermittenti
sbiancheranno
Un’immagine:
questo manca
Preghiera alla notte
Come degli sconosciuti astri
che talora palpitano
sulla cadenza del firmamento
e splendono e m’incantano,
di questo sentimento che conservo
negli occhi tuoi che scappano
vorrei conoscere il nome
Caratteri
Pilastri di parole e
grattacieli dorati,
recapito: sesta bolgia, cerchio ottavo
architetti di frasi incuranti
della forma più robusta
Nell’arco della mia vita
il silenzio
la chiave di volta