C’è già un rigoglio tropicale attorno al ricordo di te
E rifugi scadenti, porti di sfortuna, pericoli tranquilli
Praticavamo il silenzio trafficando in corone di rami di corallo
Prigionieri che saltano subito alla gola per giustificarsi
Credo che niente serva ormai contro il nostro fare foresta
Contro il nostro innocuo prendere e disperdere la mira
Nemmeno mentirci come fanno i temporali e le guarigioni
O ingoiare l’ancora e uscire finalmente allo scoperto
Al principio come bestie di miseria a digiuno da giorni
Per somigliare a dei sopravvissuti o a bambini indomabili
ci perdonavamo ogni cosa ogni impronunciabile segreto
Ma è meglio che tu non sappia la verità di quelle notti
Era solo per derubarti che ti guardavo negli occhi…